La Regia Scuola di Veterinaria a Fossano

Il castello degli Acaja non finisce di riservare sorprese, anche quando delle sue vicende si pensa di conoscere quasi tutto. Invece, nell’esplorare fonti documentarie inedite, si scopre quanto abbia ancora da narrare la sua storia.

La Regia Scuola di Veterinaria, della quale finora si aveva soltanto un cenno nella corposa monografia di G. Carità, emerge dai secoli passati attraverso l’esamina di un eterogeneo insieme di atti: registri della corrispondenza, comunicati con l’Intendenza, la serie degli Ordinati, ecc.

Le premesse

Tutto inizia nell’autunno del 1833, allorché

… per rimuovere il possibile pericolo di propagazione delle malattie de’ cavalli, ci parve ottimo consiglio di allontanare dalla Venaria Reale, ove gran numero di cavalli hanno di continuo stanza, la Scuola di Veterinaria che per istituto ritiene un certo numero di cavalli morbosi ed ordiniamo perciò che senza ritardo ne seguisse il traslocamento in Fossano, e che s’avessero da intraprendere… le opere indispensabili per adattare quel Real castello a tal uso…

Così il re Carlo Alberto nel regio biglietto con cui il 18 novembre 1833 stanzia la somma di 8000 lire per le modifiche necessarie all’insediamento della Scuola.

Già nel mese precedente i funzionari governativi si erano mossi per saggiare la disponibilità degli amministratori locali, dapprima piuttosto prevenuti. Infatti il sindaco Bava Beccaris l’11 ottobre 1833 scriveva perplesso al cav. Racchia, colonello del Genio Militare, intorno alle modifiche presso il quartiere militare e nel castello, preoccupato per le spese da affrontare, dato che già in primavera ebbe ordine di adeguare le strutture per ricoverare delle truppe. Adesso la nuova prospettiva potrebbe richiedere sforzi non previsti.

Due giorni dopo riscrive, suggerendo poche modifiche, e sottolineando che proprio la settimana antecedente era passato il Governatore, il quale aveva accennato di progetti differenti, ordinando «che si facessero ferriate ed altre cose, le quali ora si sospendono».

Il Bava Beccaris si lascia andare a uno sfogo:

In tutta confidenza poi io dico a Vostra Signoria Illustrissima che fra le tante cose che si vogliono fare di questo Castello, io temo che si finisca per far niente…

Il fatto è che, sotto sotto, il primo cittadino confidava in una proposta alternativa, che più avanti paleserà senza mezzi termini:

Io mi portai al campo, parlai con due colonelli di cavalleria, cioè Ollivieri di Piemonte Reale e Prati di Genova Cavalleria: ambedue manifestavano un vivo piacere di tornare a Fossano… perciò se la S. V. Ill.ma, parlando con Sua Eccellenza il Ministro, potesse con tutta la sua innata prudenza, di ciò penetrarlo, come la cosa sarebbe buona per noi avere una divisione o due di Cavalleria… un vero vantaggio nello smercio dei nostri fieni…

La risposta non si fa attendere: il giorno dopo infatti dal Corpo Reale del Genio Militare – nero su bianco – si comunica che

Sua Maestà è fermamente intenzionata di stanziare a Fossano il Collegio della Scuola Veterinaria ed io tengo l’ordine di tostamente diriggermi colà per ravisare ai mezzi più opportuni…

… sono perfettamente del di Lei avviso che meglio sarebbe lo stanziarvi due squadroni di cavalleria ma conviene obbedire, e questo è il mestiere di tutti i giorni e di tutti li impiegati.

Il proverbiale zelo sabaudo dei funzionari statali ancora una volta fa centro, tanto che il Gabinetto particolare del Ministro di Guerra e Marina il 23 ottobre apprezza la disponibilità del Comune nel far costruire a proprie spese delle mura ed a eseguire lavori vari per accogliere la scuola. Allega una lunga lista di ciò che occorrerà riparare o eseguire ex novo: l’aveva stilata proprio il cav. Racchia del Genio militare.

In nemmeno dieci giorni dunque tutto è rientrato nell’alveo dei programmi governativi, al punto che il Consiglio comunale si dichiara favorevole

… onde ottenere lo stabilimento in questo castello del Collegio della Scuola Veterinaria, essendo evidente e certo il vantaggio che il succitato stabilimento viene a procurare a questa città e territorio, tanto per il maggior commercio che non può a meno di derivare, quanto per il più grande smercio delle granaglie e consumazione de’ fieni abbondanti in questo territorio.

Nel verbale seguono pure cinque righe di attestazioni di riconoscenza, però in seguito depennate con una lunga, continua cancellatura.

Ordinato 31 ottobre 1833 n° 52.

In quei mesi il castello viene rimaneggiato e nel mentre, a inizio dicembre, il Direttore della Scuola scrive al Sindaco per dare istruzioni sul trasloco, che avverrà i primi giorni del gennaio 1834.

Un’altra notizia positiva per l’Amministrazione è l’arrivo, nello stesso periodo, di mezza compagnia del Genio militare, che saturerà il castello, dato che la città sarà costretta a suggerire il “pannificio”, già del Regio Ospizio di Carità, per ospitare il Corpo del Treno di Provianda previsto nella primavera, siccome nel quartiere militare non c’è posto.

L’arrivo degli allievi è improntato a una benevola accoglienza a Fossano, visto che fin da inizio febbraio, dinnanzi al rischio di problemi causati dallo spostamento in periferia del velocifero – ovvero il servizio di diligenza veloce collegato alla Capitale -, il sindaco lamenta le difficoltà che ciò causerebbe alle persone “al Collegio di Scuola Veterinaria addette od al Deposito Militare della Brigata Pinerolo”.

Una Scuola a servizio anche della collettività

Pur dipendendo dall’esercito la Scuola non è asservita soltanto alle esigenze militari, anzi, si apre alle necessità del territorio. Dal primo anno d’insediamento i docenti e gli allievi si sono resi disponibili ad operare nei casi di necessità che emergono soprattutto con l’arrivo della stagione estiva: tra questi il pericolo delle malattie infettive nel bestiame del circondario.

In particolare è il prof. Felice Perosino, “ripetitore” nella Scuola di Veterinaria, a svolgere i sopralluoghi, coadiuvato da veterinari locali come Andrea Pagliero, che individuano nel fossanese un caso di febbre aftosa nella cascina del seminario, in località San Defendente. La bovina malata viene isolata, evitando il propagarsi dell’infezione, che invece contagiava in gran quantità gli animali nel monregalese.

Il sindaco emana manifesti nei quali comunica la disponibilità dei professori della Scuola Veterinaria a effettuare gratuitamente i sopralluoghi: con ciò si vorrebbe anche debellare l’inveterata abitudine di affidarsi alle cure di improvvisati guaritori, oppure di far macellare e vendere le carni malate grazie a compiacenti personaggi senza scrupoli.

I docenti della Scuola Veterinaria provvedono altresì alla visita delle bovine prima del mercato settimanale, offrendo un contributo di vitale importanza nella prevenzione del contagio.

Ancora due anni dopo il sindaco non indugia nel chiedere l’intervento del prof. Mangosio, uno dei docenti di spicco e prefetto della Scuola, per eseguire un controllo su una ventina di vacche appena giunte nella cascina delle Comendarie, per accertare che non siano infette:

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Carlo Giorgio Mangosio, tra l’altro, è socio della Reale Accademia di Filosofia e delle Lettere di Fossano, sotto i cui auspici pubblicherà proprio in città, nella tipografia Berutti, il suo Prolegomeni d’anatomia fisiologica veterinaria, nel 1841.  

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Nella premessa dell’opera, dedicata ai benevoli lettori e soprattutto agli allievi della Regia Scuola di Veterinaria, lascia alcune testimonianze della Scuola a Fossano, in relazione al quinto corso, dal quale uscirono

lodevolissimi Veterinarii, tra’ quali Olivero, esercente nei contorni d’Asti, Serra in Lumellina, Demarchi in Sarzana, Cerruti in Torino, Bossi attuale ripetitore d’Anatomia e di Clinica in questa regia Scuola… e Pistone Anacleto, esercente in Santo Stefano Belbo.

La Scuola, tra le iniziative, ha avviato anche un censimento in concertazione con l’Intendenza per ottenere

le opportune notizie sulle qualità e numero degli animali domestici delle diverse specie; sul numero e qualità dei veterinari esercenti, sull’estimazione che godono nel loro esercizio presso le diverse popolazioni…

Il fine sarà la redazione di una statistica veterinaria a beneficio delle istituzioni pubbliche.

Ancora una volta si ha conferma dell’intesa tra i funzionari governativi, le istituzioni periferiche e gli enti cittadini, a partire dalla prima metà dell’Ottocento, in attiva collaborazione per la promozione dello sviluppo scientifico e di adeguamento tecnico e logistico dello Stato sabaudo: dalla veterinaria, in questo caso, alla sanità; dalle risorse boschive alla rete idrica, fino ai trasporti… è tutto un fermento di idee, di sperimentazioni, di progetti nuovi a beneficio del progresso.

Nel contempo la presenza di cavalli nel quartiere fossanese consente esercitazioni di studio applicato, come peraltro avviene nel circondario. Il professor Mangosio infatti non fa mistero della disponibilità di docenti e allievi sul territorio, “come fanno fede le onorifiche attestazioni dei Comuni di Genola, Cervere, ecc.“.

Non che i cavalli non dessero qualche problema: il 21 luglio del 1834 l’amministrazione cittadina risponde alle doglianze del sindaco di Salmour perché nello Stura, sotto il suo territorio, transitano salme di cavalli uccisi; il primo cittadino fossanese dunque si premura di assicurare che

d’ora in avanti non succederà più siffatto inconveniente, e vado perciò a far avvertire li signori Direttori di questo Collegio di Scuola Veterinaria di astenersi in avvenire, semprecché loro occorrerà di far uccidere cavalli o altre bestie, di farli gettare nel predetto fiume…

La soppressione dei cavalli è comunque un aspetto delicato, del quale è ben consapevole il direttore Morelli, che nell’inverno del 1840 scrive al sindaco:

Essendo giunti allo Stabilimento cavalli che per buona precauzione sono da abbattersi, riuscendo inutile lo intraprendere una cura che non lascia sperare nessun risultato, si richiede… di designare quale luogo che Ella crederà il più propizio pel sotterramento dei medesimi, facendovi pure assistere un serviente di questa Città al fine d’impedire ogni opposizione presumibile

La scuola nel 1840 è descritta nel Calendario Generale per gli Stati, compilato d’ordine di Sua Maestà per cura della Regia Segreteria di Stato per gli Affari Interni:

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Un anno dopo però terminerà il proprio ruolo nel castello fossanese.

Il conte Morelli, a inizio settembre, si commiata dalla città con una lettera di ringraziamento agli amministratori “per la buona armonia e favorevoli reciproche accoglienze che hanno costantemente avuto luogo“:

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Ricambiato con altrettanta stima dal Consiglio Comunale:

il quale non può abbastanza esprimere il vivo rincrescimento che prova nella circostanza del trasferimento del Reale Stabilimento da questa città, il quale per una parte tornava a decoro e lustro della medesima, per altra parte ne formava l’ornamento e delizia, giunto anche all’utilità del medesimo, e massime per l’ottima disciplina, saviezza, probità e moralità dei personaggi che vi soprintendevano, e specialmente del sig. Direttore, li quali tutti seppero nel più alto grado catturarsi la benevolenza ed amorevolezza non solo di questa Civica Amministrazione, ma ben anco dell’intiera popolazione, la quale teneva il lodato stabilimento nel più alto pregio…

Fossano, il 26 settembre 1841.

Note di riferimento