La stazione ferroviaria

Di qui a poco l’Amministrazione inaugurerà alcuni locali rimessi in uso presso la stazione ferroviaria, dopo quelli già restaurati e oggi utilizzati per la farmacia comunale.

La stazione è una struttura che vanta una presenza in città ultrasecolare: già a metà dell’Ottocento venne istituita a Fossano una Commissione apposta per favorire il collegamento ferroviario, dopo la nascita della Società Anonima della Strada Ferrata Torino- Cuneo e la creazione di una linea Trofarello – Savigliano.

Nel 1851 il sindaco procede all’espropriazione dei terreni necessari e indice una sottoscrizione pubblica aperta a tutti i concittadini per acquistare ottocento azioni:

«Se mai vi fu più imperiosa necessità di dimostrare coi fatti alla terra natia la nostra affezione, in oggi certamente si presenta dessa in tutta la sua forza… Per dare adunque alla Patria vita novella, leviamoci tutti in una sola idea, ciascuno concorra in proporzione de’ suoi mezzi a completare la sottoscrizione…».

I lavori per la ferrovia iniziano nel 1853 e fin da dicembre si può prendere il treno per Savigliano e Trofarello. Invece per raggiungere Centallo bisognerà attendere l’anno successivo, e un altro ancora per Cuneo. Chi si recava dalla parte opposta, a Torino, all’epoca in treno impiegava circa due ore e mezza.

La realizzazione dei collegamenti successivi, e dunque l’integrazione sia di binari sia di servizi, portò la stazione a considerevoli ampiamenti.

Proprio nel 1933 s’inaugura solennemente la linea Mondovì – Ceva, con tanto di arco trionfale, concorso di bande musicali, arrivo di autorità e gerarchi fascisti: è l’occasione per conferire all’edificio una connotazione che, salvo sporadiche modifiche, resterà immutata fin quasi ai giorni nostri.

Negli anni Trenta viene costruita una nuova pensilina tra il terzo e quarto binario, dopo l’installazione di quella per l’inaugurazione della recente linea verso il Monregalese.

Nel 1936 il Comune delibera la spesa per collocare un orologio nell’attico esterno della facciata, e due anni dopo s’installa l’invetriata per chiudere l’atrio, ad oggi ancora esistente.

Si tratta di integrazioni volte a migliorare la funzionalità dell’edificio, oramai sempre più frequentato.

Nel decennio successivo si addiviene alla sistemazione del verde pubblico della zona circostante, dopo una nota delle Ferrovie che rilevava:

«Questa Stazione si trova attualmente disadorna di ogni ornamento floreale, dando pessima impressione ai viaggiatori che vi transitano, o vi sostano… perciò, per il buon nome di questa Città, e per creare un ambiente il più possibile accogliente, mi rivolgo alla S. V. affinché voglia provvedere… Resta inoltre inteso che il premio ogni anno accordato dall’Amministrazione ferroviaria per le stazioni abbellite sarà devoluto a codesto Municipio che ne disporrà come meglio crede…».

Nel contempo il sindaco invitava le Ferrovie a provvedere all’arredo della sala d’aspetto di 2° classe «come esistono in altre Stazioni d’importanza anche minore di quella di Fossano».

Nel 1949 l’amministrazione comunale solleva il problema del sovrappasso danneggiato dagli eventi bellici e a rischio crollo e così, nella metà dello scorso secolo, si provvederà alla costruzione dei sottopassaggi, di recente riadattati alle esigenze della contemporaneità.

 

Note di riferimento